“Il tuo ombelico sigillo puro impresso sul tuo ventre di anfora, e il tuo amore la cascata di vino inestinguibile.” (P. Neruda)
TimÓX è un orange ottenuto dalla macerazione delle uve Timorasso in piccole anfore di materiale ceramico. Per ottenere questo vino seleziono personalmente le uve più adatte a macerare con cappello statico alto permanente, dopodiché aspetto che il tempo finisca l’opera lasciando il vino nelle anfore sino all'imbottigliamento.
Degustando questo vino si possono apprezzare pienamente le potenzialità dell’uva Timorasso vinificata nelle sue condizioni più estreme, la macerazione sostenuta a cui segue un periodo di maturazione in vasca scolma con tanto di fioretta a cui segue una elevazione parziale in vaso di ceramica fanno di questo vino un vero e proprio vino estremo. Il vino viene imbottigliato senza filtrazione e quindi risulterà leggermente torbido. Si consiglia vivamente di berlo avendo prima agitato la bottiglia.
Gradazione: 14% Vol.
Bottiglie prodotte: 2000
Vigna: Patrizia
Varietà: Timorasso
Altitudine: 370-380 mt
Esposizione: sud, sudest
Allevamento: Guyot
Conduzione: Biologico Olistico
Vendemmia: Manuale in cassetta con selezione dei grappoli.
Vinificazione: Macerazione prolungata sulle bucce, fermentazione spontanea con lieviti indigeni.
Maturazione: In Clayver di Ceramica per minimo 12 mesi.
Elevazione: In Clayver di ceramica.
Affinamento: Minimo 4 mesi in bottiglia
Aspetto visivo: Giallo oro intenso, leggermente torbido, col tempo tendente all’arancione
Aspetto olfattivo: Piacevoli note di miele e frutta candita, mostarda, spezie, balsamico, intensamente minerale, salmastro
Aspetto gustativo: Caldo, sapido, morbido, equilibrato. Di ottima persistenza
Abbinamenti gastronomici: Tutto ciò che si può mangiare crudo oppure zuppe calde di verdura, di carne e di pesce, ramen, tempura
Abbinamenti vegan: Minestrone, passati di verdura e zuppe di legumi, specialmente con funghi, pinzimonio ricco, caponata
Consigli sul servizio: “Si consiglia di capovolgere e agitare la bottiglia per rimettere in sospensione l’eventuale deposito”. L’istruzione suddetta non è il solito monito a decantare il prodotto prima servirlo. È invece un vero e proprio invito a gustarlo torbido, rimettendo in sospensione il fondo che è parte vitale del vino e contribuisce a completarne le proprietà organolettiche. Un’altra accortezza per bere questo vino è quella di non servirlo troppo freddo. Anzi, bisogna orientarsi più sulla temperatura di servizio di un rosso che non su quella più adatta a degustare un bianco o un rosato.